Oggi non ho voglia di fare una sega.
Talmente poca voglia che riciclo anche vecchie foto di repertorio, già usate, già viste, già odiate.
Mi fa strippare sta cosa che ho foto che mi piacciono, ma che si rifanno a periodi che – certo, mentre li vivevo erano una figata – non ho troppo piacere di ricordare.
Le merdate che ti fa la gente.
L’egoismo delle persone che ti danno per scontato.
L’egoriferimento delle persone che mettono i loro bisogni davanti a tutto e ogni frase finisce con un grazie, sei fantastico e poi, ogni volta, tu non hai modo di dirlo. Semplicemente perché non te ne viene data occasione.
Questo parcheggiare i sentimenti in una zona di scontatezza.
Odio che il fantastico esista solo finché le persone non hanno la certezza che tu ci sia.
Odio il fatto che le persone abbiano questa certezza.
Odio il bisogno di sicurezza delle persone, che cercano conferme, che chiedono presenza, che si concentrano talmente tanto sull’ottenere da scordarsi poi di vivere.
Odio, ma forse sarebbe corretto dire l’ho odiato.
Non lo so.
La verità è che ci piacerebbe tanto sapere qualcosa, ma la realtà è che non sappiamo un cazzo, né potremo mai saperlo e questa cosa ci fa strippare, e invece dovrebbe rassicurarci: ci permetterebbe, cristo santo, di stupirci di qualcosa, di tanto in tanto.
A me non me ne importa nulla di come finiscono le storie, io guardo lo sviluppo, la trama, il contenuto. Senza questi tre elementi, cosa mai me ne può importare del finale?
Se la storia è scontata, un finale fantastico non elimina questa scontatezza.
Ma forse sono stronzo io, che credo ancora che possa esistere qualcosa di alternativo allo squallido bastarsi, al divano e al plaid, all’andare a letto presto perché si deve lavorare e tutte quelle altre stronzate che rendono le coppie che vedo, fondamentalmente, delle associazioni per la non-vita.
Sono stronzo io, che oltre la mia giornata prestabilita e ordinaria, riesco ad avere anche altre immagini, a conservare un po’ di fantasia, a voler inseguire gli spiritelli che vivono alla fine della notte, parlare di libri, di film, di scrivere libri e film che non vedranno mai la luce – così, per gioco – e anche se sono stanco riesco a non permettermi di addormentarmi, riesco a sconfiggere il bastardo sonno, se c’è qualcosa di valido da vivere – e c’è sempre qualcosa di valido, per me -.
Sono stronzo, perché sono presuntuoso.
E presumo che la gente potrebbe avere molto di più dalla propria vita e, invece, si accontenta delle briciole.
E non è triste, questa cosa?
Triste come me.
Come questa foto.
Come tutte le cose che potrebbero esistere e invece non ci sono.
E che ne dici del “non leggerlo, non guardarlo, tanto finisce male”??? A me fa incazzare come una iena digiuna e con l’emicrania! Ma se è bello, se mi ha dato emozioni, se mi ha fatto sentire viva, ma che cazzo mi frega se finisce male?? Forse sono stronza anch’io e tu comunque quando scrivi così sei fantastico!
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Ti ringrazio per il complimento!
Sono d’accordo con te. Purtroppo oggi il contenuto è un po’ sottovalutato.
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Io invece sono la stronza che va a letto presto spulciando tutte le briciole.
Ciao!
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Non ci credo, di tanto in tanto farai sicuramente tardi!
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Beh… Se faccio tardi non lo dico 😉
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fatti una pippa
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Ok!
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